Paolo Cori


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Paolo Cori

Paolo Cori negli ultimi 20 anni ha progettato barche da regata hi-tech altamente innovative per regate in tempo reale sia a Formula che Open e ha avuto un'attenzione particolare per quello che riguarda la sicurezza in navigazione.

Progetti finalizzati allo sviluppo delle massime performance a vela in tutte le andature e condizioni atmosferiche.

I suoi rivoluzionari e inediti progetti da regata pura Rimini-Rimini open 55feet, Italia 93 libera internazionale(A) 42 feet, Pegaso open 55 feet, Carondimonio libera internazionale(B) 40 feet e “Moonshine III” open 60 feet, e da crociera-regata, Brunilde open 43 feet, Amadeus open 45 feet, Moonshine II open/ims/chs 52 feet, Rosa open/ims/chs 50 feet e Kanap-One 86.6 feet hanno raggiunto in regata gli obiettivi di successo prefissati al primo tentativo, come lo dimostrano le numerose vittorie, in molti casi assolute e con record, a livello internazionale ottenute dal 1988 ad oggi: Rimini-Corfù-Rimini, Rimini-Malta-Rimini, Adria's Cup, Centomiglia del Garda, Barcolana, Alpe Adria Kermesse, regata della Giraglia, Bol d'Or de Geneve, Rundum regatta del lago di Costanza, Roma X tutti, la Brindisi Corfù e molte altre.

Il motivo di questi successi è senza altro la sua alchimia tra intuito, ricerca scientifica e riscontri pratici.

I risultati più eclatanti, riportando una serie ineguagliata di vittorie (10 su 10 partecipazioni con due record alla Rimini-Corfù-Rimini), sono stati quando nei programmi Rimini-Rimini (1988/89), Italia 93 (1992), Pegaso (1993/94/95) si è occupato personalmente, oltre che del concepimento e del progetto, anche di tutte le altre fasi. Ha coordinato e diretto lo sviluppo tecnologico, la costruzione, la messa a punto, la partecipazione alle regate, l'organizzazione dell'equipaggio, ricoprendo il ruolo anche di skipper o timoniere

"…non credo che possa esserci qualcuno che conosca bene una barca come chi l'ha concepita e progettata". Questa competenza globale lo rende una figura unica nel panorama mondiale dei progettisti moderni.

È stato il primo al Mondo (nel 1988) a progettare un 55 piedi per regate d'altura veramente tirato, leggero, performante e robusto. Rimini-Rimini, questo è il nome della barca che si presenta nel giugno 1988 al via della più lunga e importante regata del circuito Open del Mediterraneo del tempo, la Rimini-Corfù-Rimini. Tutti la guardano sorpresi, ma anche con tanto scetticismo che derivava probabilmente dalla sua estrema leggerezza, appena 6000 chilogrammi di dislocamento totale (circa il 40% in meno dei progetti al top del tempo) per questo considerata (a torto) poco adatta alle mille miglia del percorso in mare aperto.

Paolo Cori che è anche lo skipper della barca, vince alla grande e polverizza il precedente record, abbassandolo di quindici ore. Ma quello che lascia tutti con un palmo di naso è che, a dispetto dei numerosi ritiri, Rimini-Rimini supera indenne i quattro giorni di mare e vento forza otto nel basso Adriatico, dove qualche anno più tardi si è quasi spezzato in due in trasferimento (in simili condizioni del canale d'Otranto) il 130 piedi Tag Heur di Bouvet e Petit per Tituan Lamazou, costruito da Tencara per battere il record del giro del globo a vela in ottanta giorni.

La chiave della sua linea di progettazione è l’altissima ottimizzazione di tutti i paramerti di progetto e tutte le componenti in funzione delle massime performance, come per il dislocamento e la stabilità sotto vela che determinano variazioni ed innovazioni sostanziali su tutta l'impostazione della barca.

Per raggiungere altissime prestazioni una barca a vela deve avere un basso dislocamento e una notevole stabilità trasversale in navigazione, senza compromessi con la robustezza strutturale.

Oggi esistono materiali compositi “..resistentissimi e leggeri come una piuma..”. L'uguaglianza Peso = Robustezza non ha più ragione di essere.



Precursore di ciò Cori, con soddisfazione, afferma: “..questo è attualmente il trend dominante nel panorama mondiale dei nuovi progetti..”. Lo testimoniano i parametri base di progetto oggi adottati anche nel nuovissimo regolamento della futura Coppa America 2009 IACC 90, oltre che dai design dei Super Maxi Yacht più veloci al mondo come” Wild Oats 65 & 98 feet Pyewachet 65 & 87 feet” “Alfa Romeo 90 & 98 feet (prima sul traguardo in tutte le recenti regate d’altura mondiali ) “ Maximus e Skandia e molti altri, e dalla classe internazionale Transpac 52 (in vertiginosa espansione mondiale per la sua attuale innovatività dei parametri progettuali ). Infatti sia nel nuovissimo regolamento IACC 90, nei Super Maxi Yacht e nei Transpac 52 la maggior parte dei parametri base di progetto, come il dislocamento ultra leggero, sono gli stessi da lui sviluppati e adottati con successo per primo pionieristicamente ben venti anni fà nei suoi rivoluzionari e inediti progetti da regata da Rimini Rimini in poi.


Docente negli anni accademici 2005-2006 e 2006-2007 al Master in Mega Yacht Planning all’Università Politecnica delle Marche di Ancona, per la materia “MegaYacht, concept, progetto e costruzione”.


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